A strappo nell’ubiquità non è la solita frase che si comprende immediatamente nella vita, è un’espressione che trova una connessione con l’esperienza solamente a patto che si abbia la fortuna di poterla vivere un giorno o l’altro.
La clandestinità, per chi proprio non connette, è il tema della canzone di Capossela che più in profondità affronta il tema delle ossessioni. Non c’è ricerca del piacere, del sublime senza ossessione, sono quasi certo che proprio non ci sia arte senza ossessione.
Non c’è modo più opportuno di crearsi un vero immaginario ossessivo che giocare all’ubiquità imbucandosi durante una vera Cena Clandestina. Parafrasando il press release, una [cena] al mese, con un tavolo unico lunghissimo, a garantire convivialità e nuove amicizie, ogni cena un super chef diverso. Il patron nonchè ideatore è Pippo Onorati, uno che le ossessioni le conosce eccome e le tiene bene a bada sfruttandone la forza motrice per innescare meccanisimi virtuosi come questo delle CC. Sul sito troverete tutte le informazioni, mi preme ricordare che il ricavato delle cene va sempre ad una onlus ed è una cosa splendida considerando il fatto che lì dentro quel capannonne di Via del Mandrione entri in un paese dei balocchi non solo per gourmet.
In una cella di bellezza dove cambi viso e voce.
Cene Clandestine
Do: prenotare in anticipo
Don’t: n/p
Dove: Via del Mandrione, 105, Roma
Chi segure: ceneclandestine @mammananna