Perchè ho smesso di ordinare il Gin Tonic nei locali

La circostanza dell’uscita serale e la forzata frequentazione di troppi localini poco distinti impone al vero gentiluomo alcune buone pratiche imprescindibili per non alterare il suo equilibrio mente corpo, che raggiunta una certa età alberga in una zona grigia e pericolosa.

Bere bene ad esempio diventa una questione drammaticamente importante, a prescindere da chi s’ incontra o si tenta di evitare, consapevolemte una nota triste. Si è forse usciti dalla fase del bere molto, raggiunta e appena superata la fase bere bene e abbastanza, adesso si deve bere molto bene, ad arte.

Il giro di messaggi prodromi all’uscita è incentrato su scambi di dicerie e collegamenti telematici a siti web di gourmet mixologisti.

Le valutazioni sono molte, i tentennamenti si sprecano. Infine inequivocabilmente si decide.

Il tipico locale della moda odierna produce cocktail a profusione con caratteri estetico-semantici deviati decisamente verso il pop.

Spritz arancioni /rossi serviti dentro bicchieri da pils media. Molto zucchero non aggiunto, molto ghiaccio. Cannuccia nera, doppia.
Variante lounge con involtino di frutta fresca. Prosecco industriale, tappo di plastica. Cerchio alla testa garantito. Mojitos con mentuccia perfetta per i carciofi alla romana, ma un po’ amarognola se raffreddata dal ghiaccio spaccato in mano con la mazza di ferro. Rum della peggior qualità, zucchero di canna aggiunto a manciate. Dosaggio empirico che garantisce il solito cerchio alla testa, nausea e spesso conseguente vomito.

Il vero gentiluomo coltiva timidamente vizi molto circoscritti, tra questi va senz’altro annoverato il Tom Collins, leggera variante del caro Gin Tonic. Il GT a sua volta è un drink davvero semplice da preparare ma non privo di impervie, prevedendo (escluse le nobili varianti con prenome Collins)  una miscelazione rudimentale ma essenziale. Due ingredienti che devono essere di fattura encomiabile. Gin e acqua tonica. Gin aromatico, acqua tonica mediterranea. E ho detto tutto. Ghiaccio pulito e accudito. Limone della costiera amalfitana, ben lavato. Magari solo la scorzetta. Mescolare con cautela.

Il vero gentiluomo ha imparato a sue spese quanto l’essenziale sia da riconoscere come vero lusso, l’eliminazione del superfluo e la familiarità  solo con il reale valore delle cose, questo sì che diventa l’ideale da perseguire che potrebbe nel peggiore dei casi  giustificare persino qualche guerra santa al cocktail bar.

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