Protesi mente braccio nel pendolarismo odierno

Le rifiniture di tek, l’acciaio spazzolato, le  leghe di magnesio, il nabuk nero creano tutti dipendenza, favoriscono l’astrazione. Non è lusso è necessità. Sono le macchine tedesche.

La carrozza bianco sporco invece con sedili verde colluttorio blu cobalto e quei pavimenti di plastica zigrinati  vagamente croccanti favoriscono le conversazioni? Gli incontri fortuiti?  L’allegro cameratismo studentesco? Sono i treni regionali italiani. Che non consiglieresti di utilizzare al tuo peggior nemico ma devi salirci due volte al giorno, andata e ritorno, ritorno e andata. 300 giorni l’anno per 2 ore sono 600 ore. Tradotto quasi un mese l’anno in viaggio. Ora non so se è una situazione normale, magari non lo è. Ma è un’eternità. Davvero.

Conoscere gente nuova, direbbe il radical intellettual-chic, per capirci quello che gira con le giacche di velluto e usa solo materiali riciclati che fa mestieri che hanno a che fare con termini come comunicazione e creatività,  ma questi sì che sono veri alienati. “Ah vai da Eataly..ah sei andato a vedere la Roma, ah mangi la pizza per strada e bevi la Corona Extra.”

L’unica vera via per non sprecare il proprio tempo in giro con i mezzi è arricchirsi con letture, ascoltare buona musica, vedere film e serie interessanti, dormire. Stare per i cazzi propri. Pensare. Sognare. Non parlare. Ovunque è pieno di trogloditi che giocano con le caramelle su quei schermi da 6 pollici e mezzo. Il radical chic li disprezza giustamente, io apprezzo il loro isolamento, ma vorrei che quelle suonerie e musichette che inevitabilmente partono dai cellulari albergassero nella loro scatola cranica, provocando scempi.

Il pendolare è spesso incazzato, io lo sono ma a mio modo. Un modo costruttivo, non violento, ma figlio di pensieri di desertificazione, che tali rimangono e mi tengono compagnia, per un’ora.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.