Recensione Fujifilm X100T

Con molta calma ho scritto questa recensione, ancora in tempo utile prima dell’uscita – ad oggi imminente – di una prossima X100F.

Per come considero il mercato di massa delle fotocamere digitali, proprio a ridosso dell’uscita di un nuovo modello è davvero conveniente acquistare (sia nel nuovo che nell’usato a più forte ragione). I modelli che escono di produzione  sono ormai maturi, ma non certo obsoleti dato il ricambio generazionale ormai spinto per molti marchi per via di una tecnologia che corre senza limiti. I firmware sono allo stato dell’arte, nel caso di Fujifilm  (kaizen – continous improvement) qualche sorpresa interessante c’è sempre (vedere la rinascita della X100). Se si acquista cercando di massimizzare il budget a favore di altre spese (libri in primis) adesso e nei prossimi mesi sarebbe opportuno acquistare la X100T.

Data questa premessa di economia digitale devo ammettere che sono arrivato a possedere una X100T solamente per una latente curiosità. Anni fa proprio grazie a X10 e X100 ho ricominciato ad appassionarmi di fotografia digitale, che avevo abbandonato a favore delle pellicole e degli sviluppi analogici.

Questa serie X di Fujifilm ha delle caratteristiche genetiche davvero apprezzabili. Una mini rivoluzione, che probabilmente Nikon e Canon hanno subito colpevolmente, ma tant’è. Specie dalla magnifica X-Pro1 in poi nonostante la roadmap sia davvero ricca di modelli, sembra che in Fujifilm abbiano pensato bene ad ogni singola uscita anche grazie alla tecnologia modulare (il QFD è opera loro, giusto?) e ad una non comune attenzione al mercato degli utenti.

Insomma questa X100T nipote della famigerata X100 e figlia della inossidabile X100S, si presenta con tutte le carte in regola per venir seriamente considerata da chiunque, sia amatore che professionista.

Non ho nessuna intenzione però di scrivere una recensione con un occhio al passato, immaginiamo di prender in mano per la prima volta una serie X.

Iniziamo dal packaging. La scatola di cartone facilmente riciclabile è ben organizzata. Normalmente la prima cosa che faccio è mettere in carica la batteria con il caricatore in dotazione. Con la X100t dando un rapido sguardo al manuale, è possibile caricare la macchina con batteria già inserita attraverso il cavetto usb. Non ho notato tempi di caricamento diversi rispetto alla carica tradizionale. E questo specie per chi vive in mobilità come me è un un punto a favore.  C’è da dire che proprio al X100T sembra uno strumento ideale per essere trasportato sia nella classica custodia in pelle Fujifilm che inserita in un vano qualunque della borsa. Peso e disposizione dei comandi non sono davvero un ostacolo, anzi. E qui si delinea l’idea che sta alla base dell’intero progetto x100, cioè la trasportabilità. Un macchina personale, un vero e proprio accessorio.

 

PRO

  • comoda e leggera
  • estetica retro ma non stucchevole
  • ottica molto buona
  • dettaglio e resa dei colori in jpg eccellente
  • software intuitivo
  • versatile
  • ricarica usb
  • mirino elettronico molto stabile

CONTRO

  • la serie compatte premium non gode di aggiornamenti continui come per i sistemi con ottica intercambiabile (maturità del prodotto?)
  • display non orientabile
  • funzione video sufficiente per i tempi ma a questo punto perché continuare ad inserirla?
  • durata batteria piuttosto esigua, necessarie altre batterie di scorta
  • velocità autofocus ancora migliorabile
  • prezzo forse sostenuto

Qui trovate tutte le foto scattate durante la prova.

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