Ricordo bene la prima volta che ho suonato una Taylor. Era il 2005 e vagavo in bicicletta nella Baia di SF precisamente dalle parti di Tiburon e mi sono imbattuto nel negozio di Schoenberg, una assoluta meraviglia per gli appassionati. Una casetta di legno colma di chitarre acustiche vintage e non.

Ebbene ho potuto provare qualche chitarra, soprattutto Martin vintage. Modelli pressoché introvabili allora come oggi in Italia. Ovviamente prezzi improponibili, ma considerando il cambio dell’epoca e l’aumento graduale degli ultimi tempi avrei fatto bene a prenderne una anche a costo di mangiare pane e cipolla (organic, bio) per tutta la vacanza.
Tra le varie chitarre mi ricordo bene di aver provato una Taylor e il feeling immediato non è stato un granché devo ammetterlo. Costava un bel po’ meno delle Martin e Schoenberg disse orgogliosamente..questa è californiana ..la facciamo noi. Chissà come mai..forse l’impostazione molto moderna, il manico molto sottile quasi da Stratocaster. Insomma un insieme di fattori che allora e tutt’oggi non trovo molto attraenti. Provare una Taylor in negozio assieme ad altri modelli di Martin, Maton, Gibson o Eastman e persino Recording King offre sensazioni contrastanti. Da un parte apprezzi subito la costruzione, i materiali e la cura del dettaglio. Poi la suoni e lo strumento risponde subito bene come fosse invecchiato e tirato a puntino, già da subito. L’impostazione generale, il pensiero che manifesta subito l’intento di favorire il musicista con un assetto comodo e rilassato. In pieno stile californiano, in quell’idea di velocità e voracità di conquistarsi il mondo in fretta e senza riverenza alcuna per l’autorità del settore. Un’idea un po’ hippy ma con più grinta, più fame.
In tutti questi anni Taylor ha prodotto tanti modelli di successo di fascia alta (la serie 7 su tutte) ma anche e soprattutto in fascia economica con le Baby e da qualche anno anche con le GS Mini.
Ho scelto di provare come primo approccio ragionato al marchio la GS Mini Mahogany. Chitarra 3/4 in forma Grand Symphony, una parlor dei tempi moderni come definita dalla casa.
Appena scartato l’imballo l’impressione è stata davvero stupefacente. A partire dalla borsa da viaggio incredibilmente curata in ogni dettaglio. A rimarcare la natura stessa di strumento da viaggio. La chitarra è indubbiamente costruita molto bene. I legni scelti hanno un bel colore e trame, la sensazione in mano è molto confortevole. Il laminato sapele di fondo e fasce è ben figurato e trasmette grande sapienza di assemblaggio. L’ebano della tastiera è stupendo. A differenza della serie Akademie i legni mi sembrano più vivi. Insomma La GS Mini fa di tutto per non sembrare una chitarra economica messa lì nella gamma per vendere er far parlare di sé (cosa che poi è effettivamente accaduta). Facendo un paragone forse azzardato ma dannatamente logico, Martin con la serie X fa il suo compitino bene rendendo accessibile alcune forme di chitarra (Dreadnought e OM su tutte) ad un pubblico più casuale e giovane. Taylor da canto suo ha creato delle forme ad hoc prodotte in Messico con una filosofia tutta nuova, risparmiando certo su alcuni materiali (il copri trussroad di plastica nera non lo posso vedere e lo sostituirò alla prima occasione) ma con l’idea e l’estetica Taylor sempre ben presente e funzionale per strumenti da suonare tutti i giorni e portarsi dietro ovunque. C’è più pensiero e forse più cuore dietro al progetto GS mini.
Ma veniamo al dunque, come suona questa chitarra? Beh suona molto bene. Non fraintendetemi non suona come una Taylor serie 7 e nemmeno come una American Dream, se non altro come volume e come dettaglio. Ma questa chitarra mantiene la fedeltà a quel suono caldo ricco di armoniche che non perde di vista (anche grazie alle Elixir c’è da dire) il dettaglio. Il limite fisico di un corpo più piccolo in una stanza di media grandezza non si avverte. Si avverte senz’altro all’aperto, per questo impiego consiglierei sempre di Taylor il modello Big Baby e comunque una dreadnought.
Per fingertstyle, per blues e accompagnamento arpeggiato è davvero avvolgente, emozionante. ecco l’ho detto questa Taylor mi ha davvero emozionato.
Audio
Di seguito un paio di file audio mp3 con registratore portatile Sony ICD-UX570 (mp3, 44,1 kHz) e come sempre tanto fruscio di fondo…
Galleria












Specifiche
Corpo e ponte
- Tipo di corpo: GS Mini
- Lunghezza del corpo: 17 5/8
- Larghezza del corpo: 14 3/8
- Profondità del corpo: 4 7/16
- Bracing: X-Bracing con solco di scarico
- Perni del ponte: Nero
- Finitura superiore: Vernice
- Dimensione Tastiera: Tre anelli
- Legno della parte posteriore/laterale: Laminato di Sapele
- Legno superiore: Mogano tropicale
Manico e Tastiera
- Legno della tastiera: Ebony
- Lunghezza della scala: 23 – 1/2 “
- Larghezza del manico: 1 – 11/16
- Intarsi: 5mm dots
- Numero di tasti: 20
Hardware
- Dado e sella: NuBone
- Corde: Elixir Medio
- Numero di corde: 6
- Pulsanti: Cromo
- Accordatori: Cromo pressofuso
- Include: Borsa da concerto